Teatro Mon Amour!?
Una breve recensione dello spettacolo “Sette Bambine Ebree”, andato in scena dal 24 al 28 Gennaio al Teatro Massimo.
“Dille che possiamo convivere”. “Non dirglielo”. È uno scambio, tra i più emblematici, della pièce teatrale “Sette bambine ebree”, composto dalla drammaturga britannica Cyril Churchill. Poco nota al grande pubblico, ma autrice sensibile e pungente, capace di un teatro necessario, politico e al contempo poetico, mai rassicurante e lontano da un ottimismo infondato e di facciata. Un atto unico labirintico, incalzante per sovrapposizioni vocali, in un dipanamento litanico di “dille” e “non dirle” surreale, rivolto ad una o più bambine da parte di adulti torvi ed angosciosi, che ben esprimono le contraddizioni della coscienza del popolo ebraico. È un viaggio storico, tortuoso e tormentato, che si snoda tra lamentazioni per lo sterminio subìto e pretese revansciste. È un canto mesto, sospeso tra sofferenza e arroganza, che fa oscillare la stirpe d'Israele tra la condizione di vittima e il ruolo di carnefice, entro un quadro in cui le rivendicazioni territoriali paiono lecite quasi ab origine, per disposizione biblica (“dille che questa è la nostra terra promessa”). È anche un invito discreto e inconfessato a voltar pagina, un inno sussurrato e, forse, inascoltato alla compassione e al perdono. Ma, a prescindere da letture distorte ed interpretazioni antisemitiche e antisioniste, il dramma della Chuchill è, e resta, una possente denuncia contro l'odio e la guerra, un'accusa martellante contro la shoah, non solo ebraica, ma umana tout court, perpetrata in ogni luogo e in ogni tempo. In occasione della giornata della memoria, la Compagnia Sardegna Teatro presenta alle scuole di Cagliari l'impegnativa opera, preceduta da tre stimolanti corti cinematografici (“David and Goliah”, “Nakba-La catastrofe palestinese” e “Auschwitz on my mind”) e seguita da un dibattito, non inutile. Occorre, infatti, mai dimenticare e rinnovare la riflessione sulle atrocità commesse dall'uomo ai danni dei suoi simili, ebrei come di ogni altra razza. Dal punto di vista artistico, notevole l'intensità espressiva delle cinque attrici in scena (Maria Grazia Sughi, Agnese Fois, Eleonora Giua, Noemi Medas, Marta Proietti Orzella), così come la collaudata regia di Rosalba Ziccheddu e l'ipnotico e percussivo paesaggio sonoro eseguito on stage da Alessandro Atzori.
> Corrado Ballocco
Poi, giusto perchè quando cominci poi non riesci a smettere:
A Febbraio lo spettacolo “Storia della Sardegna dei Sardi”, scritto da Bepi Vigna, con me alle percussioni e live electronics, Fausto Siddi alla voce recitante, prodotto da Nues e con la collaborazione de “Il Crogiuolo”, sarà in giro per la Sardegna grazie alla distribuzione della Cedac.
17 FEBBRAIO SANTA TERESA DI GALLURA
18 FEBBRAIO PALAU
20 FEBBRAIO SEUI
23 FEBBRAIO SELARGIUS
24 FEBBRAIO SELARGIUS
25 FEBBRAIO SELARGIUS
A Marzo invece avrò l’onore di debuttare all’interno del Musical de “La Via del Collegio” “The Woman Song, Ingabbiamo il mostro”; in questo caso suonerò batteria e elettronica all’interno della Band.
03 MARZO MASSAROSA (Viareggio)
04 MARZO CAPANNOLI
08 MARZO CAGLIARI
17 MARZO SASSARI
Che dire, non vedo l’ora. Ma c’è tanto da fare, mi ritiro!
Saluti